La zuppa di ceci e castagne, è un primo piatto vegetariano che in molte regioni del centro Italia, come Umbria, alto Lazio e Abruzzo, veniva tradizionalmente preparato per la cena della Vigilia. Pietanza di origini contadine, questa zuppa nasce nei luoghi dove abbondavano i castagneti e che ne fornivano a sua volta grandi quantità, che ricordiamo sono ottime da seccare e lessare per tutto l’inverno.
La zuppa di ceci e castagne è un piatto completo, in grado di riscaldare le giornate d’inverno più fredde.
Ingredienti
■ ceci secchi 150 g
■ 1 cipolla bionda piccola
■ 1 carota
■ 1 costa di sedano
■ 4 pomodori pelati tagliati a pezzetti
■ 1 spicchio d’aglio
■ 1 rametto di rosmarino
■ 1 foglia di alloro
■ 1 cucchiaino di paprica affumicata
■ castagne lessate e pelate 150 g
■ 4 fette di pane
■ pecorino 30 g
■ olio extravergine di oliva
■ sale q.b
Come si prepara
Iniziate la preparazione della zuppa della Vigilia mettendo a mollo i ceci in acqua fredda per 12 ore. Pelate la carota, sbucciate la cipolla, mondate il sedano e tritate finemente le verdure. Fatele soffriggere in una casseruola con 4 cucchiai di olio finché si ammorbidiscano e lasciate raffreddare. Unite i ceci scolati e sciacquati, versate acqua fredda fino a coprirli di 2 dita e cuoceteli coperti su fiamma moderata per un’ora e mezza.
Scaldate 4 cucchiai di olio in una casseruola, unite lo spicchio d’aglio sbucciato, i pelati a pezzetti, le foglioline di rosmarino tritate finemente, la foglia di alloro e la paprica affumicata e cuocete la salsa su fiamma bassa per 10 minuti. Eliminate l’aglio e l’alloro e unite le castagne spezzettate. Mescolate e versate il tutto nella pentola con i ceci.
Fate amalgamare per pochi minuti, regolate di sale e distribuite la zuppa bollente in 4 ciotole sopra le fette di pane tostato e condite con un filo di olio. Completate con il pecorino ridotto in scagliette e servite subito.
Diplomato nei Servizi per l’ Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera, Pizzaiolo per passione, amante della bella cucina e dei piatti semplici. Desidero condividere proponendo a chi sta dall’altra parte dei fornelli, raccolte di portate della nostra cucina Italiana in modo umile, ma lasciando il segno.