ROSSO, VERDE E GIALLO, CROCCANTE O FARINOSO, QUESTO FRUTTO RAPPRESENTA UN MATRIMONIO PERFETTO FRA BELLEZZA E BONTA’
E’ il caso di ricordare dove fece la sua “prima” comparsa la mela nella storia dell’umanità? E’ ben noto che, proprio per causa sua, Adamo ed Eva furono cacciati dal Paradiso Terrestre. E più tardi quante altre volte la mela fu protagonista di fiabe e leggende (quella immortale di Biancaneve, per esempio, o quella -più storica- di Guglielmo Telli)! Ma, in realtà, non è solo da questi episodi che la mela acquista importanza, bensì dalla sua <<realtà>> alimentare. E’ considerata infatti, il frutto in assoluto, più consumato nel mondo e, proprio per adeguarsi a questa sua marcia trionfale, si presenta sul mercato in centinaio di varietà. Frutto splendido che scatena la voglia di prenderlo… a morsi, diventa ingrediente eccezionale per moltissimi piatti, sia dolci, sia salati: naturalmente è molto importante adattare ad ogni preparazione il tipo più adatto di mela, in modo che possa conferire al piatto quel giusto <<equilibrio>> tra gusto e profumo. La mela si presta perfino a farsi trasformare in succo, alcol, vino, a farsi seccare, disidratare, liofilizzare. Che cosa si potrebbe chiedere di più a un alimento, che, oltretutto, ha grandi qualità terapeutiche e dietetiche, perché ricco di sostanze salutari e poverissimo di calorie (ne sa ben qualcosa chi fa una dieta e spesso deve alimentarsi con sole mele a prima colazione, pranzo e cena)!
Quando si afferma che “una mela al giorno toglie il medico di torno”.
Oltre ad allontanare la compagnia del personale sanitario, di cui faremmo volentieri a meno in determinati frangenti, pare proprio che il consumo regolare di mele aiuti a sbarazzarsi anche di altre, indesiderate, compagnie. E’ il caso, ad esempio, del colesterolo. Tutto ciò, ovviamente, a patto che le mele siano inserite in un piano dietetico non proprio rigoroso, ma comunque attento e rispettoso della propria salute. Se mentre siamo impegnati nella preparazione di laboriose portate culinarie veniamo colti da un’irresistibile appetito, sgranocchiare una mela è la soluzione migliore. Consumare uno di questi frutti prima dei tre pasti principali aiuta infatti a calmare anche l’appetito più vorace, meglio ancora se lo si associa ad un bel bicchiere di acqua.
Il segreto delle straordinarie proprietà nutrizionali e salutistiche delle mele è in gran parte nascosto dietro una fibra solubile, chiamata pectina, di cui sono particolarmente ricche. Questo polisaccaride indigeribile aiuta a controllare i livelli di colesterolo, contribuisce a regolarizzare la funzionalità intestinale e tiene sotto controllo l’appetito. Inoltre, la sua fermentazione da parte della flora batterica intestinale, origina acidi grassi a corta catena, che avrebbero un effetto protettivo sullo sviluppo del cancro al colon.
La mela, insieme agli agrumi, rappresenta una delle fonti più generose di pectina, dalle quali viene estratta e purificata con lo scopo di aggiungerla a moltissimi integratori alimentari e prodotti dietetici, compresi quelli per diabetici (gli integratori di pectina abbassano la glicemia postprandiale) e per il controllo del peso. Tuttavia, in molti casi, gli studiosi hanno dimostrato che, a parità di peso, la fonte naturale nel suo insieme (la mela in questo caso) è molto più salutare che la singola sostanza da essa isolata (pectina assunta come integratore). Le mele, infatti, non contengono soltanto fibre, ma anche preziose vitamine e minerali.
Un altro vantaggio? La mela è un cibo pratico, pronto al consumo e non sporca i vestiti quando ci cade addosso, aspetti non certo trascurabili nell’era frenetica dei fastfood. Inoltre, il suo sapore gustoso e croccante, lievemente dolce, mette d’accordo la stragrande maggioranza dei palati, compresi quelli più reticenti al consumo di frutta e verdura.
MA LA MELA SI PUO’ MANGIARE CON LA BUCCIA?
In sostanza mangiare una mela con la propria buccia fa bene, a patto che essa viene lavata accuratamente, eliminando cosi vari batteri che si possono essere depositati lungo il trasporto o semplicemente con l’aria. Che questa sia una fonte di pericolosi pesticidi, infatti, è vero soltanto in parte: oggi giorno sono su questi prodotti usati pesticidi che alterano “la loro qualità”, e bene sui pesticidi rimane quella sfiducia che si attribuisce alle conoscenze sui pericoli che questi ultimi hanno. Un frutto coltivato senza queste sostanze diventa puramente naturale, con il rischio di trovarsi qualche insettino che lo rosicchia al suo interno, ma tralasciandolo rimane sempre naturale, ed è questo oggi un’aspetto che in tanti vogliono avere sulle proprie tavole. C’è da dire però che una certa tutela, innanzitutto, è derivata dai controlli a cui le mele sono sottoposte ancor prima della raccolta, tanto che, in teoria, al momento del consumo il frutto dovrebbe aver ormai perso ogni residuo pericoloso, e poi, i pesticidi utilizzati in agricoltura nei Paesi industrializzati come il nostro, non sono poi quei veleni mortali a cui si è portati a credere, soprattutto quando vengono ingeriti in quantità limitate.
Mangiare quindi una mela di media grandezza, consumata insieme alla buccia, applicando per sicurezza norme di igiene, fornisce circa 4 grammi di fibre, importanti per il nostro organismo.